Un incipit è di per sé la fine. (C. Bene)

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sabato 12 marzo 2011

Nero - Tiziano Sclavi [Romanzo, 1992]

Incipit n°9:
Un gorgo di acqua limpida. Un vortice che non dà l'impressione di pericolo, ma piuttosto di serenità, tanto l'acqua è luminosa, scintillante. A un certo punto, una goccia di sangue. Il vortice non ha difficoltà a portarsela via, giù, ma poi eccone un'altra. E un'altra, e un'altra ancora. Le gocce cadono sempre più veloci, l'acqua fatica a rimanere limpida. Finché un vero e proprio fiotto di sangue la sommerge: ora il vortice è rosso.

Casa editrice: Fabbri editori - "La biblioteca della paura"

A proposito del romanzo: "Nero [...] grottesco e spesso cedente all'autocompiacimento, è soprattutto un testo onirico. Tale è l'atmosfera che riesce a trasmetterci, con i suoi flashback e i flashforward, gli stacchi, le dissolvenze, le incongruenze. Con una tensione da "commedia degli errori" [...] Nero ha goduto di una pronta versione cinematografica (1992), diretta da Giancarlo Soldi e prodotta da Claudio Argento, con Sergio Castellitto e Chiara Caselli, che accentua la visione pessimistica di Sclavi e ne mette in evidenza il persistere di un Male generico e diffuso".

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