Un incipit è di per sé la fine. (C. Bene)

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lunedì 30 maggio 2011

La storia della vecchia nutrice - Elizabeth Cleghorn Gaskell [Racconto, 1852]

Incipit n°15:
Come sapete, bambini miei, vostra madre era orfana e figlia unica. Avrete anche sentito dire che vostro nonno era un uomo di chiesa sù nel Westmoreland, dove io sono nata. Io ero soltanto una ragazzina, e frequentavo la scuola del villaggio, quando un giorno vostra nonna venne a chiedere alla direttrice se c'era qualche alunna disposta a fare la bambinaia.

Titolo originale: The Old Nurse's Story
Traduzione: Pietro Meneghelli
Casa editrice: Newton Compton - "Tascabili Economici Newton"

A proposito del racconto: "Pur essendo nota soprattutto per i suoi romanzi di costume e di critica sociale, la Gaskell fu un'assidua collaboratrice del periodico dickensiano: All the Year Round, dove pubblicò alcuni esemplari racconti del soprannaturale come 'The Grey Woman', 'The Ghost in the Grden Room' e questo 'The Old Nurse's Story', raffinata narrazione neogotica in cui le oscure forze del male sono parte integrante della casa, il suo lato nascosto e rimosso, testimone di crudeltà lontane nel tempo e sepolte nella memoria..."

domenica 29 maggio 2011

Il velo dissolto - George Eliot [Racconto, 1859]

Incipit n°14:
Il momento della mia morte si avvicina. Negli ultimi tempi sono andato soggetto ad attacchi di angina pectoris, e da come vanno queste cose, stando a quel che dice il mio medico, posso sperare che la mia vita non si prolunghi ormai più di qualche mese.

Titolo originale: The Lifted Veil
Traduzione: Riccardo Reim
Casa editrice: Newton Compton - "Tascabili Economici Newton"

A proposito del racconto: "Racconto assai complesso, di raffinata indagine psicologica e ricco di stregate atmosfere, dove ogni effetto viene raggiunto, potremmo dire, «per omissione» (quelle parole sconnesse e affannose della «morta», che nulla spiegano, ma che lasciano intravedere e indovinare, piene di misteriose e terribili allusioni...), 'The Lifted Veil' dimostra quanto George Eliot, pur mantenendo intatto il suo «realismo pessimistico» sempre orientato verso una gelida e sorvegliatissima ironia, conoscesse e fosse disponibile a trattare - a suo modo, s'intende - il genere «nero»".