Un incipit è di per sé la fine. (C. Bene)

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venerdì 30 settembre 2011

Il dottor Bilob - Giuseppe Bonaviri [Romanzo, 1994]

Incipit n°21:
Il dottor Giovanni Bilob, un medico sui sessanta anni, di costituzione minuta, quel caldissimo pomeriggio d'agosto era venuto a Roma insieme alla moglie per ritirare l'abito da sposa della figlia Pina offertole, come usanza, dalla suocera.

Casa editrice: Sellerio editore Palermo - "La memoria"

A proposito del romanzo: "Il dottor Giovanni Bilob, medico, durante i preparativi per le nozze della figlia, sul treno che da Roma lo riporta a casa incontra un giovane fisico che lavora a un esperimento per trasformare in musica i suoni che nascono in ogni angolo dell'universo, e parla di strani «cavalli lunari». L'incontro, come l'irrompere del diavolo sulla scena del Maestro e Margherita, eccita la mente di Bilob e lascia che ai suoi occhi prendano rilievo le cifre di una armonia universale, di un'anima del mondo, altrimenti segrete nella vita ordinaria. E come nella mitologia, esse si raggrumano in simboli umani - il venditore di palloncini arabo, saggio e poeta; piccoli dei silvani, o bambini che giocano nel bosco di Paliano; i «cavalli lunari»; un fantasmagorico concerto rock; e soprattutto Angelica, una giovane donna, ostessa, imparentata con la luna. E coincidono, nella festa di nozze, a condurre Bilob, e gli amici convenuti, lungo una piega bizzarra della realtà. Sogno, o favola poetica e magica (ma Bonaviri asserisce il realismo del racconto: «Finita questa storia, verosimile per chi sa meditare, se lettore c'è, ne tragga umori, o suoni, che vuole»), Il dottor Bilob è forse soprattutto un moderno epitalamio, un canto di nozze in forma di racconto".


domenica 18 settembre 2011

L'enorme tempo - Giuseppe Bonaviri [Romanzo, 1976]

Incipit n°20:
In quei tempi raggiungevo Mineo col treno attraverso l'erta di Fildidonna e di Militello, punteggiata di altissime acavi reclinate su siepi di cardi tra cui pascolava qualche mula storna. I viaggiatori erano pochi, intristiti dalla nuvolaglia che piovosa affondava nei seminati striminziti.

Casa editrice: Sellerio editore Palermo - "La memoria"

A proposito del romanzo: "Fu Vittorini a seguire passo passo la nascita e la crescita di questo romanzo. E fu Romano Bilenchi a volere per primo che il romanzo venisse pubblicato. 'L'enorme tempo' apparve nel 1976. Ferdinando Virdia scrisse: «Il vero protagonista non è tanto il giovane medico narrante se stesso, ma il paese, con le sue case e con la sua luce, con le tracce delle innumerevoli generazioni che vi si sono succedute, con la gente viva e con i morti, con gli ammalati, con i vecchi, con i bambini, con gli animali che vivono insieme tra le medesime mura, con i ricordi delle generazioni che ognuno si porta dentro. Il giovane medico ritrova ogni giorno l'antica favola nella presente realtà...»".

giovedì 15 settembre 2011

Il sarto della stradalunga - Giuseppe Bonaviri [Romanzo, 1954]

Incipit n°19:
Io don Pietro Scirè sarto della stradalunga, costretto dall'ozio di questi mesi di fitto inverno, mi propongo di scrivere qualche pagina della mia vita. Finite le feste di Natale in cui i contadini, con le berrette calate sino alle orecchie per il freddo, mi girano attorno o per i calzoni di tricot o per la giacca vechia da rivoltare e rimettere a nuovo, a Mineo, per noi sarti, non resta altro da fare che posare aghi, ovatta e forbici e starcene dietro i vetri della bottega a contare le pietre della strada o andare a sputare tra i tavoli del Caffè dei Benserviti.

Casa editrice: Sellerio editore Palermo - "La memoria"

A proposito del romanzo: "Italo Calvino fu tra i primi lettori del dattiloscritto di questo romanzo. Scrisse a caldo, nel 1952:  «Io mi sono divertito molto a leggerlo. È tutto scritto bene, con una continua inventiva di linguaggio e di spirito. In certi momenti è proprio bello  (il dialogo di due che guardano la luna). È disorganico,  si potrebbe far finire in qualsiasi punto o continuarlo finché si vuole, è un puro arabesco che parte da un materiale neorealistico ma non lo compone in romanzo, lo arzigogola in un affresco statico e continuo, o in una specie di soliloquio». 'Il sarto della stradalunga' usci nei «Gettoni» Einaudi nel 1954. Ne scrisse il risvolto Vittorini".