Un incipit è di per sé la fine. (C. Bene)

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mercoledì 30 marzo 2011

Malpertuis - Jean Ray [Romanzo, 1962]

Incipit n°11:
La nebbia si squarciò e l'isola, annunciata da lontano dalla furia dei marosi, apparve così terrificante che il marinaio Anacarsi, aggrappato dalla barra, gridò dallo spavento. Già da molte ore la sua tartana, la Fena, correva alla deriva, attratta dalla mortale calamita di quegli scogli mostruosi, percossi dai grandi flutti lividi e coronati dalla collera fiammeggiante dei fulmini.

Titolo originale: Malpertuis
Traduzione: Marianna Basile
Casa editrice: Arnaldo Mondadori Editore - "Horror"

A proposito del romanzo: "In un'antica e rispettabile casa europea si intreccia la storia di un gruppo di personaggi straordinari, mentre avvenimenti terribili rischiano di mandare in frantumi il tessuto della realtà. Malpertuis: qual è il segreto che si nasconde dietro quelle diaboliche mura? Malpertuis: un nome che significa orrore e morte. Tutti abbiamo sempre sospettato, con un angolo della nostra mente, che dietro le più antiche e spaventose leggende si celasse un frammento di verità. A Malpertuis, la casa del terrore, uno dei miti più agghiaccianti dell'umanità sta prendendo forma di nuovo... Questo romanzo è il capolavoro di Jean Ray, lo scrittore che è stato definito l'erede europeo di Lovecraft".

mercoledì 16 marzo 2011

La casa degli invasati - Shirley Jackson [Romanzo, 1959]

Incipit n°10:
Non c'è organismo vivente che possa sopravvivere, senza impazzire, in condizioni di assoluta realtà: anche le allodole e i saltamartini, dicono alcuni, debbono sognare. Hill House, la folle, stava immobile contro le colline, racchiudendo un mondo di oscurità; era rimasta là per ottant'anni e poteva resistere per altri ottanta ancora. Dentro, le pareti continuavano a stare in piedi, i mattoni erano uniti con cura, i pavimenti erano solidi e le porte decisamente chiuse; il silenzio stagnava sul legno e sulle pietre, e la cosa che camminava là dentro, camminava da sola.

Titolo originale: The Haunting of the Hill House
Traduzione: Franco Giambalvo
Casa editrice: Siad edizioni - "I libri della paura"

A proposito del romanzo: "...il lettore si prepari a un'esperienza del tutto nuova in questo campo. Niente catene che si trascinano, niente porte cigolanti, niente apparizioni al chiaro di luna: Shirley Jackson, scrittrice finissima, sa provocare l'orrore con mezzi più sottili, lasciando in noi l'angoscia del dubbio".

sabato 12 marzo 2011

Nero - Tiziano Sclavi [Romanzo, 1992]

Incipit n°9:
Un gorgo di acqua limpida. Un vortice che non dà l'impressione di pericolo, ma piuttosto di serenità, tanto l'acqua è luminosa, scintillante. A un certo punto, una goccia di sangue. Il vortice non ha difficoltà a portarsela via, giù, ma poi eccone un'altra. E un'altra, e un'altra ancora. Le gocce cadono sempre più veloci, l'acqua fatica a rimanere limpida. Finché un vero e proprio fiotto di sangue la sommerge: ora il vortice è rosso.

Casa editrice: Fabbri editori - "La biblioteca della paura"

A proposito del romanzo: "Nero [...] grottesco e spesso cedente all'autocompiacimento, è soprattutto un testo onirico. Tale è l'atmosfera che riesce a trasmetterci, con i suoi flashback e i flashforward, gli stacchi, le dissolvenze, le incongruenze. Con una tensione da "commedia degli errori" [...] Nero ha goduto di una pronta versione cinematografica (1992), diretta da Giancarlo Soldi e prodotta da Claudio Argento, con Sergio Castellitto e Chiara Caselli, che accentua la visione pessimistica di Sclavi e ne mette in evidenza il persistere di un Male generico e diffuso".

giovedì 10 marzo 2011

Film - Tiziano Sclavi [Romanzo, 1974]

Incipit n°8:
La casa era intasata di libri e giornali. Sugli scaloni enormi e bui, nelle camere, nelle cucine, in tutte le stanze, a pile informi e mucchi, i libri e i giornali raggiungevano il soffitto, occupavano quasi tutto lo spazio, formando un labirinto di stretti corridoi dalle pareti di carta. Alle finestre erano inchiodate delle assi e la luce, dalle poche fessure, stranamente non si concentrava in raggi ma si diffondeva uniforme, col suo fioco contrasto rendeva ancora più stabile l'oscurità.

Casa editrice: Fabbri editori - "La biblioteca del brivido"

A proposito del romanzo: "Lo scrissi a diciannove anni, vinse la prima edizione del Premio Scanno e uscì nel 1974 dal Formichiere, una coraggiosa Casa editrice che non esiste più da molto tempo. Ho ritenuto di ripresentarlo così com'era, senza apportarvi modifiche. Se avessi ricominciato a rivederlo, sarebbe andata a finire che l'avrei riscritto. Non mi sembrava giusto stravolgere un testo se non altro curioso perché organizzato come una sequenza di fotostop visivi. Decida il lettore se Film ha solo valore di «reperto archeologico» o conserva, se pure l'aveva, qualche novità". (Tiziano Sclavi)