Un incipit è di per sé la fine. (C. Bene)

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mercoledì 18 febbraio 2015

Stanley Kubrick e me - Emilio D'alessandro, Filippo Ulivieri [Biografia, 2012]

Incipit n°41:
Nell'ufficio della Hawk Films, un enorme fallo bianco rifletteva la luce proveniente dal soffitto. Di fianco, due ragazzi lo guardavano immobili. Erano le nove e mezzo di sera. Fuori pioveva, avevo freddo e volevo tornare a casa. Giravo per Londra da oltre diciotto ore, e adesso scoprivo che ad aspettarmi per l'ultima urgente consegna c'era un grosso fallo di porcellana.

Casa editrice: ilSaggiatore

A proposito della biografia: "Che siate appassionati di cinema o meno, questa è la storia più incredibile che vi sia mai stata raccontata. È il 1971. Emilio D'Alessandro lavora a Pinewood, accompagna attori e produttori in giro per i set a bordo della sua Ford Capri. È stato chiamato per una corsa a Abbots Mead, una villa alla periferia nordest di Londra. Suona alla porta d'ingresso, una donna alta e sorridente si affaccia sulla soglia: «C'è una persona che vorrebbe conoscerla, attenda qui». Solo qualche minuto, e dal corridoio spunta un signore barbuto sulla quarantina. «Buongiorno, sono Stanley Kubrick. È lei il pilota di cui si parla in questo articolo?» domanda, mostrando un vecchio ritaglio di giornale. Kubrick sta ultimando le riprese di Arancia meccanica e cerca un autista. Non sanno ancora che quell'incontro cambierà le loro vite".