Un incipit è di per sé la fine. (C. Bene)

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venerdì 29 novembre 2013

La Mandragola - Niccolò Machiavelli [Commedia, 1518]

Incipit n°38:
CALLIMACO: Sirio, non ti partire, io ti voglio un poco.
SIRIO: Eccomi.
CALLIMACO: Io credo che tu ti meravigliassi assai della mia sùbita partita da Parigi; ed ora ti maraviglierai, sendo io stato qui già un mese senza fare alcuna cosa.
SIRIO: Voi dite el vero.
CALLIMACO: Se io non ti ho detto infino a qui quello che io ti dirò ora, non è stato per non mi fidare di te, ma per iudicare che le cose che l'uomo vuole non si sappino, sia bene non le dire, se non forzato. Pertanto, pensando io di potere avere bisogno della opera tua, ti voglio dire el tutto.

Casa editrice: Newton Compton - "Tascabili Economici Newton" - Prima edizione: luglio 1996

A proposito della commedia: "La Mandragola rimane la più bella commedia del Rinascimento italiano. Vi confluiscono elementi della tradizione comica letteraria classica e moderna, della commedia latina e soprattutto del grande teatro novellistico di Boccaccio. Può essere goduta come puro intreccio ludico, più o meno come una pochade: presiede l'azione un motivo erotico-cortese, d'ascendenza medievale, l'innamoramento da lontano per la suggestione di un primato di bellezza solo descritta. Ciò nonostante, la Mandragola non è una delle tante commedie amorose ispirate a trame decameroniane, è piuttosto la commedia della corruzione e insieme della rinascita di una volontà. Con i meccanismi di una farsa erotica, l'intreccio rivela infatti una logica politica che scambia i vizi della vita pubblica con quelli della vita privata".

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